Comune italiano nella provincia di Varese, conta circa 40.000 abitanti. Dal latino Solomnum, questa città era di passaggio nella via che collegava Milano (Mediolanum) a Lugano (Luganum) attraverso la via Varesina. Il suo nome, nei secoli, è mutato più volte: Somlomno, Serogno, Sorogno, Serono e infine Sarono (da cui la ultima e attuale denominazione Saronno). Il Comune, dunque, ha attraversato più secoli di storia, e i suoi monumenti ne sono la prova.
Tra le architetture religiose, di particolare pregio vi è il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli, costruito nel XVI secolo, mentre tra quelle civili meritano una visita Palazzo Visconti, costruito e appartenuto all’omonima famiglia, e villa Giannetti, edificata nello stile di Rinascimento lombardo negli anni venti dello scorso secolo.
Dal un punto di vista gastronomico, è possibile assaggiare diversi prodotti tipici a Saronno: per cominciare, vale la pena provare il Bruscitt Da Saronn, a base di carne di cavallo o d’asino. Il termine “bruscitt” non ha nulla a che vedere con la parola dal simile suono “prosciutto”: significa, bensì, briciola, termine che sembra risalire alla lingua germanica, dal verbo sbriciolare, rompere. Difatti, questo piatto è un macinato di carne.
La Marmott, invece, è un dolce rustico antenato del panettone. In questo dolce si ritrovano tre diversi tipi di farina: quella del mais, quella di segale integrale e, infine, quella di frumento. Nell’impasto sono presenti anche frutta secca (noci, più che altro), fichi secchi e mele.
Come dimenticare poi di citare il Disaronno? Questo liquore è portatore del significato di affezione e di amicizia. Narra la leggenda che Bernardino Luini, pittore, venne chiamato a Saronno per affrescare una Madonna con l’Adorazione dei Magi. Il Luini soggiornò presso una locanda, innamorandosi della sua locandiera, tanto da prenderla a musa e raffigurarla nel quadro nelle vesti di Madonna. Ella, per riconoscenza, gli offrì un elisir di zucchero tostato, erbe, mandorle amare e brandy: ecco come nacque il famoso liquore che oggi è tra i prodotti italiani più esportati e diffusi all’estero tra gli alcolici. A Saronno si trova ancora la sede storica dell’azienda che produce il liquore marchiato proprio Disaronno.
Tra i dolci tipici vi sono anche gli Amaretti (diffusi oggi in tutta Italia) ma originari di Saronno e prodotti dalla storica azienda Lazzaroni che detiene il marchio registrato “Amaretto di Saronno”. Anche qui vi è una leggenda, riportata dalla ditta Lazzaroni nella confezione dei suoi biscotti, che racconta come, nel 1717, il Cardinale di Milano si recò in visita presso il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli e che qui, per una giovane coppia, preparò un impasto che diede poi vita alla ricetta dei famosi amaretti.
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